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    Orario delle Sante Messe:

    Tutti i giorni da Martedì a Domenica
    alle ore 16:00

    La casa natale di San Giuseppe Freinademetz con la cappella e la chiesa sono aperte ogni giorno
    dalle ore 08:00 alle ore 20:00.

    Festa di San "Ujöp" Freinademetz

    Messa solenne del 29 gennaio 2025 nella chiesa di Oies con il vescovo Ivo Muser.

    Guarda il video online:

    Via Crucis - 2 parte

    8 - Gesù incontra le donne di Gerusalemme

    Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
    "T. Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo."

    #consolare

    Quando stiamo male, siamo portati a sentire solo il nostro dolore. Gesù, invece, si preoccupa per le donne che incontra lungo il suo cammino. E le consola.

    Il primo biografo di p. Freinademetz, il vescovo Henninghaus, scrive di lui: “Non sono certo mancati a Freinademetz i giorni del dolore, ma non lo fece mai pesare sugli altri, non voleva che gli altri soffrissero. Esprimeva quella bontà che conquista i cuori, una pazienza incredibile e il nobile amore che fa dimenticare se stessi”.

    "T. Il nostro dolore non ci deve impedire di sentire il dolore degli altri. Aiutaci, Signore, a #consolare chi soffre, mettendo la sofferenza degli altri prima della nostra."


    9 - Gesù cade per la terza volta

    Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
    "T. A Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo."

    #salire

    Ancora una volta Gesù è a terra. Ma non si lascia schiacciare dalla croce. Pur sapendo di non aver più forze, si rialza, per la terza volta. E continua la sua faticosa salita.

    Nessuno si augura la croce. Sappiamo però che, lungo la nostra vita, non possiamo evitare malattia, dolore e morte. Da sempre ci si interroga sul senso di queste cose. S. Freinademetz trova nella sofferenza una via che porta a Dio. Al suo vecchio amico, Francesco Thaler di Sottrù, gravemente malato, scrive: “La strada verso il Calvario è la strada più breve che conduce al cielo”.

    "T. A volte, Signore, la sofferenza sembra schiacciarci. Aiutaci a comprendere che, se vissuta in Te, che sei la Vita, il dolore di permette di #salire… fino al cielo."


    10 - Gesù è spogliato delle vesti

    Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
    "T. Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo."

    #rivestire

    Quanti sono, oggi, i giovani che vengono messi a nudo sui social, gettati in pasto a una folla morbosa di curiosi pronti a sommergerle di insulti. Viene tolta loro ogni dignità. Come è accaduto a Gesù, spogliato delle sue vesti.

    Nel maggio 1898 Freinademetz cade nelle mani di una folla furiosa. Lo picchiano, gli strappano i vestiti, lo imbrattano di sterco e lo trascinano per le vie della città. “Gli scherni, gli improperi, le minacce di morte sembrano non finire più”.

    "T. Signore, aiutaci a #rivestire chi oggi – nella vita reale e sul web – viene spogliato della sua dignità e fatto bersaglio di insulti e violenze."


    11 - Gesù è crocifisso

    Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
    "T. Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo."

    #liberare

    Spesso accade che quando ci troviamo ad affrontare una grande sofferenza ci sentiamo bloccati e legati dal nostro dolore. Sentiamo le nostre mani “inchiodate” al legno della nostra croce.

    Agli inizi della sua missione, quando ancora non conosceva la lingua e la cultura cinese, s. Freinademetz si sentiva come bloccato. C’era qualcosa che gli impediva di essere missionario. Riflettendo, scoprì che quei “chiodi” altro non erano che i suoi pregiudizi nei confronti dei cinesi. Non senza fatica e con molta pazienza seppe liberarsi da quei “chiodi”, divenendo così veramente missionario “cinese tra i cinesi”.

    "T. Signore, non c’è chiodo che possa bloccare il tuo disegno d’amore. Aiutaci a #liberare il nostro cuore e le nostre mani da quei “chiodi” che ci impediscono di realizzare quello che tu hai pensato per noi."


    12 - Gesù muore in croce

    Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
    "T. Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo."

    #consegnare

    “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”. È il grido della solitudine, che spesso si ripete, anche oggi, nelle prigioni, nelle camere di tortura, nelle stazioni di cure intensive e nelle case per anziani, nelle barche che solcano i nostri mari. Il grido di Gesù è il grido di tutti quelli che si sentono “consegnati” alla sofferenza e alla morte. Gesù, anche in quegli ultimi istanti di vita si sente nel cuore di Dio: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”.

    Nove giorni è durata l’agonia di s. Freinademetz. Accompagnato dalle cure e dalla solidarietà, ma soprattutto dalle preghiere dei confratelli e dei cristiani cinesi, ebbe la consolazione di non sentirsi abbandonato. Nell’ultima sua lettera scrive: “Quando uno ha fatto il suo dovere e tutto ciò che poteva fare, può solo confidare nella misericordia di Dio”.

    "T. Signore, aiutaci a ricordare che la morte non è la fine di tutto. È #consegnare il nostro spirito nelle tue mani, che sei il Dio della Vita."


    13 - Gesù deposto dalla croce

    Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
    "T. Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo."

    #abbracciare

    Il vangelo di Giovanni racconta che Maria era sotto la croce e vide morire suo figlio. La “Madre addolorata” che abbraccia in lacrime il figlio morto adagiato sulle sue gambe è una icona che ha da sempre un grande significato. Quante sono ancora oggi le madri che piangono la morte di un figlio morto in un incidente stradale, o in guerra o vittima di una malattia? Quante le madri che hanno visto affogare morire i loro piccoli in mare durante un viaggio della speranza?

    S. Freinademetz fin dall’infanzia ha portato dentro di sé l’immagine di Maria addolorata. Tante volte si è fermato in preghiera di fronte all’immagine della Madre dei dolori, conservata nel santuario di. E quando era cappellano nella comunità di S. Martino di Badia raccomandava sempre di venerare la Madre addolorata.

    "T. Donaci, Signore, anche nel dolore più profondo, braccia capaci di #abbracciare e un cuore sempre pronto a gesti di amore e di vita."


    14 - Gesù è posto nel sepolcro

    Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
    "T. Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo."

    #camminare

    Nicodemo è un uomo di cultura, esperto di Sacra Scrittura, ma neppure lui sa cos’è la resurrezione. L’uomo, che era uno dei capi dei Giudei, aveva riconosciuto che Gesù era un giusto e decide di mettere a disposizione la sua tomba per tributare a Gesù quell’onore che gli era stato negato da vivo. Ed è proprio dal sepolcro messo a disposizione da quel fariseo, che Gesù risorge.

    Giuseppe Freinademetz viene sepolto a Taikia, in Cina, in una tomba di pietra ai piedi della 12.ma stazione della Via Crucis. Dopo neanche 60 anni la tomba viene devastata e i resti mortali di Freinademetz bruciati. In una relazione scritta dopo la sua morte si legge: “Si è pregato per lui, ma a lui ci si è anche già rivolti in preghiera”.

    "T. Fa’, Signore, che comprendiamo che – come ha scritto s. Freinademetz – “l’unico compito nella vita qui in terra è quello di #camminare sulla strada che porta alla gioia celeste”."


    Conclusione

    Preghiamo:
    Gesù Cristo, nostro Salvatore, per intercessione di s. Giuseppe Freinademetz, rafforza la nostra speranza lungo il cammino della nostra vita. Amen